Il regno doloroso

E’ uscita la riedizione (Viareggio, Diaforia, 2024) del mio romanzo degli anni ’80 (Milano, Spirali, 1983), fedele al testo originario, ma con l’aggiunta di un apparato critico.

Trascrivo la quarta di copertina:

Si narra che (nel 1600) la visione estatica decisiva per la vita del mistico tedesco Jakob Böhme nascesse dall’osservazione di cosa in sé banalissima: un piatto di peltro. Che, percosso dai raggi del sole, risvegliò in lui un’intensa luce violenta che parve introdurlo ai misteri delle cose. Nel Regno doloroso agisce l’interrogazione costante, accanita, dei piccoli oggetti ed episodi da cui può scaturire la scintilla.

Questo mio romanzo degli anni Ottanta è stato anche una risposta (che rivendico, anche se era istintiva e sommaria) alle scritture “d’avanguardia” di quegli anni: di cui riconoscevo il senso, ma alle quali non mi sentivo di allinearmi.

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