Questa è la mia più recente aggiunta alla raccolta in corso Esploratrici solitarie
L’ESERCITO INFINITO DEGLI ESTRANEI
Per la gran solitudine in cui vive
il Testimone è un fantasma.
Una volta lui era
un fantasma cattivo:
non agli altri ma a sé – un captivus
della sua ombra e colore oscuro;
la faccia della sua melancolia
era una taciturna amaritudine.
Ma adesso il Testimone sta mutandosi
in quasi-buono fantasma:
melancolia placata
e sfociata
in elegia di vita.
Di fronte all’infinito
esercito di estranei
che sciama lungo le avenues
il Testimone è ormai libero
da timore
e (con punta d’invidia) disagio.
Semplicemente, è curioso:
con un sorriso lieve e la fronte spianata,
camminando o seduto su una panca.
Venerabili padri hanno detto:
Curiositas è peccato.
Ma lui la sente
come una porta al bello
e un timido primo
gradino alla caritas.
3 febbraio 2015
Bologna (verso New York)